44° Elefantentreffen
30-31 Gen 1-2 Febbraio 2004 - Germania

Foto di Bobo - Pirata - Barbaraggiano
Cronaca di Pirata, Veertrap, Emiliano

Giovedì mattina, ore 6.00 (pare vero) appuntamento al primo benzinaio della Roma Firenze. Noi tre,Emiliano, Pirata e Veertrap stavamo per iniziare un viaggio che tutti i motociclisti dovrebbero fare una volta nella vita.

L’aria era piuttosto freddina già dopo pochissimi Km da Roma (avrebbero dopo poche ore chiuso l’autostrada a causa di un camion intraversatosi per una bufera di neve).

Le soste (ogni 150 Km circa) avevano sia la funzione di permetterci il rifornimento e di riscaldarci in autogrill. Dalle parti di Barberino incontriamo una coppia di biker su un KLE 500. Carichi all’inverosimile ci propongono di proseguire con noi il viaggio fino a Solla. Noi ovviamente accettiamo, anche perché i due ( Marco e Giusy) si dimostrano subito gentili e simpatici.

La prima tappa era prevista a Vipiteno dopo circa 700 Km. Ci fermiamo a dormire in albergo che raggiungiamo tra gli sguardi increduli dei passanti (poco abituati a vedere lì motociclisti in quel periodo dell’anno). Seratina in giro per la bella cittadina alpina e poi a letto per affrontare la seconda parte.

Prima di salire in stanza Pirata riceve una telefonata allarmata da Silvio (ex Pirats) il quale gli dice che giovedì c’era stata bufera e che la velocità di percorrenza dei tratti più difficili doveva essere oltremodo bassa (circa 30 Kmh). Ci facciamo coraggio e dormiamo.

La mattina, ricca colazione e, via, partenza. Solcando paesaggi da fiaba attraversiamo l’Austria e ci ritroviamo in Germania.

L’aria fredda ed il sole splendente non ci abbandonavano e ci mettevano di buon umore. Le soste (ogni 120-150 km) erano un’occasione per scattare foto e mangiare. Intorno a noi paesaggi completamente innevati, pianure bianchissime a perdita d’occhio. E’ stata una cosa di una estrema piacevolezza, nonostante dovessimo muoverci sollecitamente per evitare di arrivare al raduno col buio. Era il massimo del piacere per un motociclista: sfidare il clima impossibile passando tra muri di neve su una sottile striscia di asfalto che significava libertà e gioia.

Arriviamo finalmente al raduno. Sulla scia di moto, sidecars, scooters che alla spicciolata e provenendo DA TUTTA EUROPA lì si avvicinavano con noi. L’impatto è stato folgorante: centinaia di moto e veicoli parcheggiati sul ciglio della strada, e poi, qua e là, buttati nella neve o lasciati impennati su una rupe.

Era l’esaltazione della moto come STRUMENTO per una grande soddisfazione e realizzazione. Non era importante di che marca fosse, o se fosse l’ultima novità tecnologica. Vedevi Zundapp a due tempi targate NL o Ural come se piovesse con annesso sidecar, o anche moto da enduro autocostruite istallando improbabili gomme tassellate su stradali pure. Si avvicinavano decine di strani veicoli trascinando tronchi per i mille falò o casse di birra legate su slittini.

Si ascoltavano lingue mai udite, dialetti slovacchi o spagnoli, urla in croato o in tedesco, battute in lombardo o romanesco.

Parcheggiamo con qualche difficoltà e ci ritroviamo con Silvio e gli amici ex Pirats. Dei veri fratelli che ci coccolano e ci danno subito da bere e da mangiare. Iniziamo a spalare la neve (sic!) per poi montare la tenda fino al calare delle tenebre. Al contempo piano piano i mille e più fuochi, le mille voci, gli sguardi di comprensione tra motociclisti, la voglia di fare festa da qualunque parte del mondo si venisse, prendono il sopravvento. Si vivono momenti incredibili con gli amici tedeschi e francesi incontrati lì, con i botti e le esplosioni dei razzi colorati che hanno scandito il ritmo della notte.

Montata la tenda pensiamo alla cena. Tortellini in brodo !!! Gli ex Pirats hanno fatto le cose alla grande! Erano posizionati in una tenda nera dotata di stufa a legna (!) e bagni scavati nella neve. Avevano messo su addirittura i ripiani della cucina (il falò centrale) ed un divanetto di ghiaccio con assi di legno a mò di sedile. Noi Romani contribuiamo al banchetto con della carne di maiale ed una bottiglia di Ferrari. I due amici spoletini con una padella colma di lenticchie e salsicce.

Era il minimo per rispondere all’accoglienza di Silvio, Yankee, Blue e gli altri.

Dopo la cena passeggiata fino a giù, nella mitica fossa, attraversando una strada costellata di moto sempre più assurde ed incredibili. La valle era una grande festa di colori , luci e voci.. Indimenticabili.

Altrettanto indimenticabile è stata la “seconda serata” passata con gente di ogni genere in una specie di stalla a qualche Km dal raduno. Birra, salsicce e canti di ogni genere fino a notte inoltrata. Una meraviglia! Finita la serata siamo andati a dormire.La temutissima notte all’addiaccio in realtà non è stata così assurda. Abbiamo tutti dormito bene, anche perché disponevamo di attrezzature adatte.

La mattina dopo, decidiamo di aspettare le 16 nella speranza di incontrare gli altri Net che sapevamo sarebbero arrivati il sabato. Non vi dico la gioia quando abbiamo incontrato Bobo, Cancer e poi Topper, Mr Guzzi, Jackalg .
C’è stato un grande abbraccio ed una specie di cambio di consegne delle piazzole spalate la notte prima e lasciate libere da chi partiva.

Una foto fatta lì giù, vicino all’ingresso che rende solo in parte l’idea della bellezza dell’incontro. Un grande e bellissimo legame tra motociclisti. Una roba che ti segna dentro.

Salutati gli amici Net , gli ex Pirats e tutti gli altri incredibili compagni di avventura ci avviamo per una tappa di avvicinamento verso casa. Raggiungiamo Rosenhaim dove troviamo alloggio e buon cibo. Passiamo una bella serata insieme a Marco e Giusy e poi non troppo tardi ci fiondiamo a letto.

Il viaggio di ritorno domenicale è stato tanto lungo (circa 900 km) quanto commovente e bello. Per strada è stato un continuo incontro di motociclisti diretti a sud. Decine e decine di moto cariche all’inverosimile di bagagli e gioia.

Caspita se ce lo siamo goduto! La strada non finiva mai e, fatta salva una cinquantina di km con nebbia e vento forte prima di Firenze abbiamo avuto una ottima strada. A cena, in un autogrill a circa 170 km da Roma abbiamo preso una pausa di mezz’ora per riposare le gambe ed abbiamo finalmente fatto ritorno a casa alle 11 di sera.

E’ difficile spiegare quanto sia stato bello e quanto ci abbia arricchito dentro questa esperienza. Speriamo soltanto di poter riprovare tanto, e speriamo che tutti Voi amici Net possiate fare questa esperienza esaltante.

Emiliano, Pirata, Veertrap

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