Oggi e' iniziata così

di Sagomaccia

La sveglia mi suona alle 6:00, come al solito il primo pensiero va a chi mi prende in giro perché i pubblicitari si dice che lavorino poco... hehehe, è vero, ma quando lavorano sono cavoli amari... solite cose, mi tiro giù dal letto con le gengive, mi vesto piano per non svegliare la moglie, ma i pantaloni di pelle sembra che vogliano fare + casino della carta da pacchi, la catenina del portafoglio mi s'impiglia nell'appendiabiti, le monete che erano in tasca le prendo al volo, meno male che il coltello multiuso lo metto nel cassetto, o mi si impiantava un'altra volta nel parquet... esco di camera come un ladro, in punta di piedi, passo davanti alla camera di mio figlio come Tom Cruise in Mission Impossible, resisto alla tentazione di dare un bacio ad Ale solo perché se mi si sveglia a quest'ora come minimo gli procuro un trauma che lo porterà a 14 anni ad accoltellarmi nel sonno x comprarsi uno scooter...

Colazione al volo (prima d'iniziare a sudare x la calzamaglia sportiva sotto ai pantaloni) e fine della vestizione: bandana intorno al collo anche se la voce bassa dicono sia sensuale, passamontagna (si sa mai che fanno una rapina vicino alla mia agenzia, vuoi togliere alla pula una scusa per fermarmi?!) e casco (bell'invenzione la mentoniera che si alza). Tocco di classe: i guanti invernali infilati tra le spire del calorifero la sera prima.

Esco di casa e mi dirigo al box, manco a dirlo sento l'aria fredda solo intorno agli occhi... arrivo al mio box, sono un testardo, i guanti non me li voglio togliere, per cui ci metto il doppio del tempo a tirare fuori le chiavi dal giubbotto... TLAC-TLAC, alzo la porta basculante, nel buio una manopolina cromata mi fa uno sbrilluccichio che mi sembra uno di quei ghigni dei cartoni animati (presente quando due che si sfidano si guardano negli okki?! Uguale, fulmine dall'okkio e scintillina dal canino, è un classico), accendo la luce, e me la vedo che sbadiglia, chissà se per lei è lo stesso accendersi alle 6:30 o alle 9:00 mi chiedo io... abbasso la testa, o come al solito pianto la mentoniera del casco alla maniglia del box sopra la mia testa, la guardo un attimo, la spingo fuori dal box.

Chiudo.

Potrei accenderla subito, se volessi provare il brivido d'essere bersagliato dei vasi di fiori di tutta la palazzina sopra il mio box, ma oggi mi sento buono, quindi la spingo giusto una decina di metri (non troppo, non vorrei viziare i miei condòmini).

Mi siedo sul mio sellino piccino-picciò, il mio sedere spera sempre che qualcosa attutisca, ma è come sedersi su un marciapiede... infilo la chiave, ma prima di girarla spengo le luci e tiro l'aria dal pomellino tra il serbatoio e il sellino... giro, schiaccio il magico pulsantino... VEREVEREVEREPATÁ!VEREVEREVEREPATAPATÁ... PATAPÁM! PÁTTAPÁTTAPÁTTA... eccola, la mia bambina... ma è meglio superare il cancello... metto la prima, là in fondo su quella pedana avanzata e parte la musica: TA-CLACK! Frizione che cigola un pò, ma forse è solo perché si deve sgranchire, come prima di iniziare ad alzare bilancieri in palestra... esco, una sbirciata a destra, una a sinistra... e via verso Milano... il motore ancora non gira regolare ma chissenefrega, non ho fretta.

È ancora buio, si vedono meglio le luci, gli automobilisti a quest'ora ancora non hanno la fretta da psicolabili che li caratterizza e non fanno le "sporche" per guadagnare un posto nella fila (UN posto... 3 metri di vantaggio, per poi magari perdere 20 minuti a parcheggiare... bah, gente strana)... al primo semaforo rosso mi fermo di fianco ad un auto, mi viene da sorridere pensando che sono in una specie di Pole Position, come Valentino Rossi. Il tipo in auto si vede che si annoia, non ha altro da fare che studiarmi le cromature una per una... il che mi ricorda che come al solito dovrei lavarla, ma usandola per quasi 100 km al giorno, come faccio?... O gli è venuto il torcicollo, o si è addormentato col cranio appoggiato al vetro, io cmq parto, non per altro, è verde.

Il manubrio mi sembra già meno pesante, ma tra le mani così stretto mi porta il busto in avanti e sento meno la resistenza con l'aria.... saranno i guanti, ma a volte mi sembra pure che tremi di meno. Pian piano la voce della bimba si schiarisce, sale pure un pò, ma le rotonde della statale 11 sono in agguato ed è meglio non fare gli spiritosi con le temperature di questi giorni... a proposito, cè un termometro sul tetto di quell'albergo a Cernusco, ci scappa una sbirciata: -3, pensavo peggio... però al prossimo semaforo meglio che mi ricordo di sdraiare le dita sul cilindro posteriore, che una scaldatina non fa male... incrocio uno in moto e mi ritrovo a chiedermi "ma che ci fa in giro, con questo freddo, quel pazzo?!", e poi realizzo che probabilmente lui sta pensando la stessa cosa, per cui lamps/lamps.

Che palle 'sta strada, sempre diritta, ma inizio ad incontrare un pò di traffico, i soliti DUCATO bianchi zeppi di muratori bergamaschi, a volte qualcuno mi saluta pure, chissà che moto hanno lasciato a casa, e allora li faccio contenti, ci passo un filo + vicino e dò un colpetto di gas, tanto per sforacchiare lo sporco di cantiere sulla loro fiancata, e poi via... stavolta ne tiro una... facciamo due... tre, anzi... quasi quasi ci sta pure la quarta, tanto la folla è ancora ferma al semaforo! Okkio però alle buche, sennò col cavolo che ad Ale ci dò un fratellino... la mentoniera ce l'ho ma la tengo sempre alzata, l'aria negli occhi mi piace, piango un pò all'inizio, ma sono cose che ti fanno sentire vivo, meno plastica ho davanti e meglio è... al massimo mi metto gli occhiali da sole al prossimo semaforo, che quindi sarà di sicuro verde, come sempre quando ti serve una scusa per fermarti.

Arrivo a Milano, troppi scooter mi scatenano una crisi di claustrofobia in attesa del verde ai vari semafori, ora vorrei una stradale da 100 e passa cavalli... o almeno i cavalli per non fare salire il motore nel lasciarli indietro... ma mi tocca, e se devo farmi sentire, che mi sentano tutti, tanto è quasi ora di svegliarsi per andare a lavorare, no? PRAAAAMMMM! PRAAAAAAMMMMMMM! PRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAMMMMMMMMMMMMMMMM!!!!!!!!! E me ne arrivo spedito e saltellante fino a sotto al ponticello prima di Piazza Sire Raul, bello allegro me ne giro a destra e me ne entro prepotente sul Palmanova, corsia dei Taxi, e acceleratore un pò + discreto... non per altro,,, c'è sempre in agguato il vigile che vorrebbe tanto farsi vedere dal vicinato mentre ferma il biker-prototipo-del-delinquente-spacciatore-e-violento...

Faccio un bel giro lungo, tanto per non iniziare davvero troppo presto a lavorare, passo dal monumentale e una sbirciata nella via della Numero Uno la butto, quelle tendine a strisce arancioni e nere sono un punto di riferimento, per le moto come la mia, magari prima o poi ne prenderò una, ma non saprei cosa fare con la mia DragStar, in fondo... per cui rimango fedele a chi non mi abbandona mai, giorno dopo giorno, borbottìo dpo borbottìo... rischio come tutti giorni o la vita o le palle su 'sto dannatissimo pavè di viale Procaccini... passo davanti al Montina, ristorante preferito gestito dai due fratelloni + grossi e allegri che abbia mai conosciuto, uno dei due sta scaricando qualcosa da un furgone con le 4 freccie, mi spara un fischio per essere sicuro che lo senta, e con la mano mi fa cenno di accelerare, e gli regalo un paio di note dei miei tubi.

Semaforo, mi rifermo.

Sbircio se si intravedono le moto dei due caramba che ogni tanto fannoo colazione al bar all'angolo, e mi pento d'aver fatto contento il Montina... sembra niente... allora mi godo questo telaio che sembra proprio non volere stare fermo al minimo. Mi ricorda il minimo che aveva l'Alfa 33 quando la portavo a lavare tra un camion e l'altro in Albania, tremava peggio degli ACP e degli SCANIA!!! Arrivato, salgo sul marciapiede, come al solito il mobiliere si affaccia (lui ha un'Harley bella di serie, non un bullone cambiato, ma la vedo qui davanti solo da maggio a settembre... lasciamo stare), tra i gruppetti di ragazzini che vanno a scuola c'è sempre uno che si ferma per indicare all'amico la targa laterale, il manubrio stretto o le patch sul giubbotto... e faccio una fatica del diavolo a non sorridere, cerco di mantenere un'immagine seria!... e me la rido dentro... magari fingendo di non avere tempo per un paio di manovre in più gli regalo un mini-burnout col ruotone sul bagnato del fiorista, che come al solito mi dice ridendo "bastafarcasinooooo...", "dillo, che ti mancavo!" gli rispondo col sorrisino da monello...

Scendo.

un'altra giornata inizia, buon lavoro, "V".

Sagomaccia