di Marco Lotito
Partenza
il 19 ottobre da Roma: 12 ore di volo e sono a Cancun.
Un'altra
oretta e mi ritrovo a Playa del Carmen, la mia seconda (?) patria.
Quasi non c'è tempo per salutare gli amici, giusto un
saluto veloce a mio fratello e poi di corsa a verificare la
disponibilità dei voli. Amara sorpresa: ancora una volta
le informazioni delle agenzie contattate in Italia erano inesatte:
il volo costa il doppio del previsto e peggio ancora non c'è
posto!! Potevo mai rinunciare a un progetto così a lungo
desiderato? Già la scarsa adesione dei bikers italiani
(scarsa.. sarebbe meglio dire nulla!, parole a parte) aveva
messo a dura prova il mio entusiasmo.
Una
soluzione doveva esserci, ed era .. il sacrificio. Ossia 28
ore di pullman attraversando il Messico sino alla mitica Oaxaca.
E vabbè, meglio che perdere l'occasione, e poi là
per lo meno mi aspettavano gli hermanos di Città del
Messico.. Dunque vada per le 28 ore (che potremmo tranquillamente
sommare alle 12 dell'aereo, visto che erano separate da 6 misere
orette). Prima di partire incontro un amico italiano con la
ragazza di nome Elettra: è il "segno" di cui
avevo bisogno (ci si attacca proprio a tutto in certi momenti..).
Non
so se avete presente cosa siano 28 ore di pullman messicano,
con l'aria condizionata a 7 sotto zero e le curve che caratterizzano
strade improbabili.
La
luce rossa del cruscotto che indica l'eccesso di velocità
si accende di continuo emettendo un fastidioso beep a cui nessuno
fa più caso.. nessuno meno io, che tra l'altro sono in
terza fila e giusto sotto il monitor che trasmette a ciclo continuo
films di Van Damme e Schwarzenegger, mentre il mio vicino sputa
a ripetizione per terra e legge fumetti quasi hard ridendo come
un matto.
Vorrei
dimenticare questo viaggio che non è stato per niente
interessante e divertente, ma credo che rimarrò con l'incubo
del viaggio in pullman e i calli sul sedere ancora per un lungo
tempo!
Fatto
sta che, per farla breve, arriviamo nella notte a Oaxaca. Non
ho idea di dove sia il centro e subito chiedo a un taxista di
accompagnarmi a una posada super economica: mi ritrovo esattamente
come richiesto nel sottoscala di un tugurio: 50 pesos (circa
12.000) a patto che me ne vada prima che rientri il padrone.
Affare fatto. Poso lo zaino e vado a sgranchirmi le gambe. A
quanto pare sono finito in una zona piuttosto losca, tra prostitute
e ronde di polizia, ma in lontananza appena coperto dalla musica
di una farmacia notturna sento il rombo di un paio di moto e
mi rassereno. Per lo meno domani ci sarà da divertirsi.
Un hot dog .. o meglio un perro caliente all'angolo e dritto
a letto a sfruttare le ore a disposizione.
20.ottobre:
E' QUI LA FESTA? Al mattino presto lascio la posada con lo zaino
in spalla e raggiungo la piazza principale (Zocalo) dove avrà
luogo lo show.
Mentre
mi concedo una ricca colazione a base di fagioli e uova strapazzate
alla messicana, osservo la piazza: c'è un certo fermento
in giro, e la mia bandana HD e tutto il resto (ovviamente HD,
maglietta Americana Roma compresa) mi fa guadagnare immeritatamente
la simpatia di bambini e meno giovani che sono ben felici di
ospitare un evento del genere.
Credo sia chiaro a tutti che un meeting HD è un'occasione
pacifica e divertente per chiunque ne venga coinvolto, tanto
più se si tratta di HOG, ma siamo in una città
coloniale e interna del Messico e direi che la maggior parte
degli abitanti non ha mai visto un HD, figuriamoci alcune migliaia!
Mi metto alla ricerca di Gerardo, l'amico di tattoomaniastudio
di Città del Messico col quale ho appuntamento. Tutti
lo conoscono ma nessuno lo trova... meglio fare un giro con
gli altri (Cara dura, Vikingo (non manca mai), Bruno ..e compagnia
"bella").
Mi
allontano di poche decine di metri dallo Zocalo e sento inconfondibile
il rombo di alcune decine di moto in arrivo. E' la carovana
che scorta Willie G Davidson, con tanto di bandiere americane
e pick up ufficiale Ford-HD limited edition al seguito.
Niente
male come flash, cominciamo a ingranare... Torno verso la piazza
e ci ritroviamo col nostro amico, che mi racconta che il buon
WGD è arrivato con aereo privato .. non mi stupisco..
adesso è li che firma autografi accompagnato dalla moglie-mummia-liftata,
pochi amici e scortato a vista da poliziotti messicani molto
poco socievoli...
Assistiamo
allo show della pattuglia acrobatica della polizia di Città
del Messico, che a cavallo di "miracolose" HD Pan
e Shovel ci diverte tra piramidi umane, salti e scherzetti vari..
molto applauditi e molto graditi anche dai bambini, che certo
sogneranno a lungo una moto bassa e rumorosa come quelle appena
viste all'opera.
Dopo
lo show ci uniamo alla carovana per una sfilata nella bella
zona universitaria (solitamente pedonale), per poi raggiungere
il grande piazzale panoramico dove passeremo il resto della
giornata tra bike show, bike wash, giochi vari, premiazioni,
shopping, musica,conferenza stampa, presentazione dei modelli
2001 e ovviamente una grande, grandissima abbuffata di gastronomia
locale annaffiata dall'ottimo mezcal.
Per
descrivere meglio queste cose esistono le foto, che non fanno
onore al disordine generale e polveroso che ha caratterizzato
la giornata: ma provate voi a mettere a fuoco meglio di me anche
solo dopo due mezcal (e certo non mi sono fermato al secondo..).
In
serata il "rompete le righe" è stato in realtà
un invito a ritrovarsi tutti ancora nella piazza principale,
dove il rituale del vedere ed essere visti è stato celebrato
come sempre con abilità da bikers, bikes, belle chicas
(la zona è "ben fornita") e qualche deficiente
di troppo che pensava di non essere abbastanza vistoso col suo
giubbotto di pelle pieno di toppe comprate chissà dove.
Ma
va bene così, chiudiamo in bellezza con un brindisi non
so dirvi a che ora e torno ad occupare il mio sottoscala..
21.ottobre:
la "cruda" da mezcal è dura da superare. L'unico
sistema è berne ancora un pò fino ad uscirne,
ma proprio non me la sento, e mi metto in piedi con una doccia
fredda (solo perchè non c'era l'acqua calda...). Solita
colazione, solito posto. Oggi la giornata prevede le escursioni.
Scelgo
con gli amici quella al sito di Monte Alban, il più attrattivo
e completo. Vi assicuro che vale la pena, non è forse
il momento migliore per parlarne, ma i messicani erano a mio
avviso di ben'altra pasta rispetto a quelli che al giorno d'oggi
immaginiamo fannulloni a riposare su un'amaca...
Note
archeologiche omesse non mi rimane che pensare, mentre la giornata
si conclude con le partenze, che ancora una volta si è
dimostrato che il mondo dei bikers è un mondo aperto
a tutti, belli o brutti, ricchi o poveri, e che in mezzo a questo
mondo è possibile trovare persone speciali (come gli
amici dei chapters Mexico DF, Guadalajara e Monterrey o Il Cini
che mi ha appoggiato dalle pagine di Netbikers, Marmorata Motor
Market di Roma e Geronimo's di Marino) .... Meditate gente meditate
e la prossima volta venite, non esitate!!!
22.ottobre:
è il momento del rientro, vado verso il Caribe con moooolta
cama: salgo sull'ennesimo bus per raggiungere la Costa del Pacifico,
dove tra pochi giorni passerà la mitica CARRERA PANAMERICANA
e già si vedono circolare i primi bolidi in trasferimento,
6000 cc d'epoca guidati da pazzi alcoolizzati che girano con
la mapap dei peggiori bar del Messico.
Aspetto
il loro passaggio sulla baia di San Agustinillo, vicino Zipolite,
mentre aiuto Adam, dj inglese con moglie e figlio messicano
a costruire il classico chiosco sulla spiaggia, in compagnia
di una coppia di cileni, un gruppeto di freackettoni messicani,
due inglesi che stanno facendo il giro del mondo da 6 mesi e
un latino scappato (e ricercato) da una gang di Miami.
Il
Messico non è come lo immagini: è molto molto
di più!
Marco
marco@vadoinmessico.com
http://www.vadoinmessico.com