di El_Cini
Quale
migliore occasione: sfruttare il mitico Treffen dei Dirtybikers
per fare un po' di mototurismo nelle valli del Lanzo: l'obiettivo
e' raggiungere il Pian della Mussa, gustandosi ed assaporando
le bellissime strade della Val D'Ala.
Ecco
un po' di notizie, rubacchiate qua e la sulla rete; per tutte
le info possibili e immaginabili andate a vedervi i due ottimi
siti: www.piemondo.it
e www.vallidilanzo.com
La
Val di Ala costituisce il solco centrale delle Valli
di Lanzo.
Lunga
30 km circa, inizia sotto allo sperone di Ceres
e risale in continua e notevole pendenza sino a scontrarsi con
il gruppo montuoso al confine con la Francia dell'Uia
Bessanese (m.3604) e dell'Uia di Ciamarella (m.3676).
È
la più stretta e ripida fra le tre valli, nonché
la più attraente per la varietà di tipologie alpestri.
Ad
un primo livello si trovano boschi di castagni
e faggi, dopo Ala di Stura
densi lariceti e successivamente, dopo Mondrone,
grandi pietraie che si aprono poi nuovamente su due alti bacini
dall'eccezionale fioritura contornati a vette e ghiacciai imponenti.
La
Valle è bagnata dal fiume omonimo
(Stura di Ala).
Ceres
(s.l.m. 704) si trova in una bella posizione sulle pendici del
promontorio che divide le due valli.
Il
suo nome deriva dagli abbondanti ciliegi
dei dintorni (o dalla dea Cerere, presente con la sua effigie
nello stemma cittadino) ed è una nota stazione climatica
estiva.
Possiede
un bel campanile dell'antica Chiesa
del 1100 (crollata in seguito di una frana) a due piani di bifore
sormontato da cuspide esagonale.
A
20 minuti di cammino dall'abitato un sentiero porta a Pian
di Ceres, dove si trova la cappella degli appestati che
venne costruita appositamente per coloro che colpiti dalla peste
erano costretti a rifugiarsi fuori da paese.
In
frazione Voragno si trova la cappella
della Santa Sindone, adorna di affreschi del 1577 di Oldrado Perini
da Novalesa. Poco più avanti si erge, su un acuto picco,
la Cappella di S. Cristina, del 1300.
Ala
di Stura
(s.l.m. 1080) è il maggior centro turistico della Valle.
Conserva
la Casa della Dogana, del 1400, dove sono dipinte le armi dei
Savoia. La Chiesa Parrocchiale, ricostruita nel 1727, conserva
il campanile del 1300.
Nelle
immediate vicinanze sorgono Villar e Pian
del Tetto (s.l.m. 1150), che conservano case con affreschi
rispettivamente del 1577 e 1588, attribuiti al Perini. In quest'ultima
frazione, in una nicchia nascosta fra gli alberi, si trovano due
statuette lignee di epoca bizantina.
Superato
Cresto (s.l.m. 1155) e Martassina
(s.l.m. 1202) si trova, sempre fra le piante, il Santuario della
Madonna di Lourdes, dove in una grotta
si cela una bella statua dell'Immacolata fatta nel 1911 da Leonardo
Bistolfi. Mondrone (s.l.m. 1257) sorge sulle falde boscose della
Uia di Mondrone (m.2964).
Nelle
immediate vicinanze si trova la cascata chiamata Gorgia
di Mondrone, dove le acque della Stura si gettano in una
strettissima forra precipitando, dopo un salto di 17 m., in un
baratro profondo 65 m.
Dopo
Chialambretto (s.l.m. 1354), si riapre
uno scenario selvaggio e la Valle si suddivide in due bacini.
Quello
più a sinistra ospita Balme
(s.l.m. 1432), il comune più elevato delle tre valli, centro
di villeggiatura e sport invernali.
Quello
più a destra invece si apre su Pian
della Mussa (s.l.m. 1750), splendida distesa di pascoli
(antico ghiacciaio tramutatosi in lago e poi colmatosi di materiali
alluvionali).
Questo
ampio pianoro è caratterizzato da splendide fioriture.
La
strada termina al Rifugio Città di
Ciriè (m.1850), del CAI,
punto di partenza per numerose escursioni e traversate di notevole
interesse soprattutto panoramico (Uia di Ciamarella, Uia Bessanese).
Nota:
appena arrivati al Pian della Mussa e prima della fine della strada
c'e' un bel posticino chiamato BRICCO
: un ristorantino dove mangiare e bere prelibatezze locali immersi
nella bellissima cornice del pian della
Mussa.
|