Agosto 2000 : Da Roma a Cunlhat in Solitaria

di El_Cini

Quale migliore occasione: sfruttare il mitico Treffen dei Dirtybikers per fare un po' di mototurismo nelle valli del Lanzo: l'obiettivo e' raggiungere il Pian della Mussa, gustandosi ed assaporando le bellissime strade della Val D'Ala.

Ecco un po' di notizie, rubacchiate qua e la sulla rete; per tutte le info possibili e immaginabili andate a vedervi i due ottimi siti: www.piemondo.it e www.vallidilanzo.com

La Val di Ala costituisce il solco centrale delle Valli di Lanzo.

Lunga 30 km circa, inizia sotto allo sperone di Ceres e risale in continua e notevole pendenza sino a scontrarsi con il gruppo montuoso al confine con la Francia dell'Uia Bessanese (m.3604) e dell'Uia di Ciamarella (m.3676).

È la più stretta e ripida fra le tre valli, nonché la più attraente per la varietà di tipologie alpestri.

Ad un primo livello si trovano boschi di castagni e faggi, dopo Ala di Stura densi lariceti e successivamente, dopo Mondrone, grandi pietraie che si aprono poi nuovamente su due alti bacini dall'eccezionale fioritura contornati a vette e ghiacciai imponenti.

La Valle è bagnata dal fiume omonimo (Stura di Ala).

Ceres (s.l.m. 704) si trova in una bella posizione sulle pendici del promontorio che divide le due valli.

Il suo nome deriva dagli abbondanti ciliegi dei dintorni (o dalla dea Cerere, presente con la sua effigie nello stemma cittadino) ed è una nota stazione climatica estiva.

Possiede un bel campanile dell'antica Chiesa del 1100 (crollata in seguito di una frana) a due piani di bifore sormontato da cuspide esagonale.

A 20 minuti di cammino dall'abitato un sentiero porta a Pian di Ceres, dove si trova la cappella degli appestati che venne costruita appositamente per coloro che colpiti dalla peste erano costretti a rifugiarsi fuori da paese.

In frazione Voragno si trova la cappella della Santa Sindone, adorna di affreschi del 1577 di Oldrado Perini da Novalesa. Poco più avanti si erge, su un acuto picco, la Cappella di S. Cristina, del 1300.

Ala di Stura (s.l.m. 1080) è il maggior centro turistico della Valle.

Conserva la Casa della Dogana, del 1400, dove sono dipinte le armi dei Savoia. La Chiesa Parrocchiale, ricostruita nel 1727, conserva il campanile del 1300.

Nelle immediate vicinanze sorgono Villar e Pian del Tetto (s.l.m. 1150), che conservano case con affreschi rispettivamente del 1577 e 1588, attribuiti al Perini. In quest'ultima frazione, in una nicchia nascosta fra gli alberi, si trovano due statuette lignee di epoca bizantina.

Superato Cresto (s.l.m. 1155) e Martassina (s.l.m. 1202) si trova, sempre fra le piante, il Santuario della Madonna di Lourdes, dove in una grotta si cela una bella statua dell'Immacolata fatta nel 1911 da Leonardo Bistolfi. Mondrone (s.l.m. 1257) sorge sulle falde boscose della Uia di Mondrone (m.2964).

Nelle immediate vicinanze si trova la cascata chiamata Gorgia di Mondrone, dove le acque della Stura si gettano in una strettissima forra precipitando, dopo un salto di 17 m., in un baratro profondo 65 m.

Dopo Chialambretto (s.l.m. 1354), si riapre uno scenario selvaggio e la Valle si suddivide in due bacini.

Quello più a sinistra ospita Balme (s.l.m. 1432), il comune più elevato delle tre valli, centro di villeggiatura e sport invernali.

Quello più a destra invece si apre su Pian della Mussa (s.l.m. 1750), splendida distesa di pascoli (antico ghiacciaio tramutatosi in lago e poi colmatosi di materiali alluvionali).

Questo ampio pianoro è caratterizzato da splendide fioriture.

La strada termina al Rifugio Città di Ciriè (m.1850), del CAI, punto di partenza per numerose escursioni e traversate di notevole interesse soprattutto panoramico (Uia di Ciamarella, Uia Bessanese).

Nota: appena arrivati al Pian della Mussa e prima della fine della strada c'e' un bel posticino chiamato BRICCO : un ristorantino dove mangiare e bere prelibatezze locali immersi nella bellissima cornice del pian della Mussa.